I problemi che non ci stiamo dicendo

25/08 AI

L’intelligenza artificiale generativa sta rivoluzionando il modo in cui le aziende lavorano, creando nuove opportunità di business e di sviluppo. Tuttavia, nonostante i benefici promessi dalla GA, alcune aziende stanno incontrando difficoltà nell’implementazione concreta di questi sistemi avanzati, scivolando su ostacoli legati al costo e alla gestione dei dati.

Il recente rapporto “2023 Global Trends in AI” di S&P Global, basato su un’indagine condotta su 1.500 responsabili delle decisioni sull’IA in aziende con oltre 250 dipendenti, offre uno spaccato dettagliato della situazione attuale del mercato. Tra i risultati più significativi, vi è il fatto che oltre il 70% delle aziende intervistate ha almeno un progetto di intelligenza artificiale in corso. Inoltre, circa il 31% dei partecipanti si trova ancora nella fase pilota o di proof of concept, mentre solo il 28% ha raggiunto una scala aziendale nell’utilizzo dell’IA.

In questo contesto in rapida evoluzione, è necessario analizzare le sfide che emergono da questa trasformazione e capire come le aziende possono superarle.

La gestione dei dati: un nodo cruciale

Uno degli ostacoli più significativi per l’adozione della GA è la gestione dei dati: la maggior parte delle aziende conserva tali dati in formati diversi, in insiemi di dati disparati e talvolta ancora su carta. Questa mancanza di uniformità costringe a ripensare radicalmente il modo in cui i dati vengono archiviati, gestiti e processati.

Il rapporto di S&P Global evidenzia che il 32% dei partecipanti al sondaggio identifica la gestione dei dati come la principale sfida nella realizzazione e nella messa in opera dei progetti di intelligenza artificiale. La questione diventa quindi come migliorare l’organizzazione e l’accessibilità dei dati, mentre si evitano i rischi legati alla sicurezza (citati come problematici dal 26% dei partecipanti) e alla disponibilità delle risorse di calcolo (20%).

Infrastrutture obsolete e impatto ambientale

Un ulteriore problema è rappresentato dalle infrastrutture dati antiquate delle aziende, che hanno un impatto negativo diretto sulla capacità di scalare l’implementazione dell’IA e di utilizzarla in modo sostenibile.

Una conseguenza non trascurabile dell’incremento dell’uso dell’IA è la crescente preoccupazione per l’impronta climatica dei sistemi di intelligenza artificiale, che richiedono elevate quantità di energia elettrica per funzionare. Un dato significativo emerso dall’indagine di S&P Global è che il 68% dei partecipanti afferma che i propri obiettivi interni in termini di consumo energetico siano ora sotto pressione a causa delle grandi richieste di potenza di calcolo dell’IA.

La diffidenza dei leader aziendali nei confronti dell’IA

Le preoccupazioni dei responsabili delle decisioni sulle questioni dell’IA non riguardano solo gli ostacoli tecnici, ma anche le implicazioni pratiche ed etiche derivanti dall’uso dell’IA nelle operazioni aziendali.

Ad esempio, l’uso dell’IA nel processo di selezione dei candidati solleva preoccupazioni in merito alla possibile amplificazione di bias e pregiudizi nell’assunzione. Nel contempo, la spiegazione delle decisioni prese dalle macchine all’interno del processo lavorativo appare fondamentale e non sempre agevole, aggiungendo preoccupazione e sfiducia da parte dei leader.

Inoltre, alcuni dirigenti, pur essendo consapevoli dei benefici e della potenziale efficienza che l’IA può portare, riconoscono che la relazione umana con i clienti resta un elemento insostituibile. In questo senso, l’intelligenza artificiale dovrebbe essere vista come un supporto alle decisioni umane, piuttosto che come una sostituzione delle stesse.

Il ruolo dei partner nella trasformazione basata sull’IA

Per superare queste sfide e consentire alle aziende di adottare pienamente l’intelligenza artificiale, è cruciale l’apporto di partner esperti. Ad esempio, Deloitte e NVIDIA hanno recentemente annunciato un’estensione della loro partnership nell’IA, con la creazione di un "Ambassador AI program" per aiutare le aziende in difficoltà a implementare soluzioni di intelligenza artificiale su larga scala.

Se è vero che la strada verso l’implementazione ottimale dell’intelligenza artificiale generativa è ancora lunga e complessa, il potenziale di questa tecnologia per rivoluzionare modelli di business e processi produttivi è innegabile. Superando gli ostacoli legati alla gestione dei dati, alle infrastrutture obsolete e alle preoccupazioni etiche, le aziende possono conoscere e sfruttare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale.

Con un approccio equilibrato e razionale che tenga conto delle sfide e delle potenzialità dell’IA, evitando entusiasmi smisurati o rifiuti automatizzati, risulta possibile intravedere un futuro in cui l’intelligenza artificiale rappresenti una forza trainante per l’innovazione e la crescita sostenibile.

Michele Laurelli

Ciao, sono Michele! Ho 32 anni, mi occupo di intelligenza artificiale. Insegno, scrivo e realizzo progetti. Quando non lavoro tiro di scherma.

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